I fuochi ad induzione - tutta la verità


Il tempo stimato per la lettura di questo post è di 6 minuti e 6 secondi

vista da parte di un utilizzatore

Ho voluto lasciare l’impronta del mio dito che fotografa dall’iPhone per tre buoni motivi.

Il primo: per dimostrare che è realmente casa mia.
Il secondo: credo che le tecnologie Apple stiano aprendo nuovi mondi che sono molto intenzionato ad esplorare.
Il terzo ma non ultimo come importanza: intendo fare apprezzare la bellezza intrinseca che questi oggetti, ormai veri e propri complementi di arredo, hanno.

Con questo post, intendo aggiornare, e condividere con i lettori del mio blog, quanto ho trovato in internet, a proposito di un elettrodomestico tecnologico, protagonista del vivere quotidiano in una casa innovativa:

i fuochi ad induzione, che ho avuto occasione di utilizzare, da gennaio 2011, nella mia nuova casa.

Inizio, come è giusto che sia, prima con spiegarne le caratteristiche tecniche. Fonte: Casa Innovativa: qui. Anche se il post è ormai un po’ datato (2009).

Proverò poi ad elencare, aggiornandoli, una serie di vantaggi e svantaggi.

§§§

1. Che cosa sono i fuochi ad induzione?

Esteticamente catturano per l’assenza dei classici fornelli.

I fuochi sono, di fatto, una superficie totalmente piatta, liscia, lucida, e nel mio caso, perfettamente nera.

Questo perché non funzionano a gas, ma a corrente elettrica, non hanno, pertanto, bisogno dei tradizionali fornelli, da dove far fuoriuscire il gas né, tantomeno, delle inestetiche piastre in ghisa, generalmente utilizzate per appoggiarci sopra le pentole.

Non si tratta però, attenzione, di una cucina elettrica.

Fate molta attenzione, al riguardo, non tutti i commercianti, spesso, conoscono bene tutte le differenze.

Esperienza personale, per cui fidatevi.

Il calore, infatti, viene generato da un campo elettromagnetico.

Quando si posa una pentola ad hoc, con alta percentuale di ferro nella composizione del suo acciaio (se ne trovano, di abbastanza costose, sia della Lagostina, e sia, a costi più contenuti, nella grande distribuzione in catene come Leroy Marlen, Ikea, ma anche negozi specializzati che ormai si trovano in ogni città).

Sopra alla piastra, un induttore elettrico - che è presente sotto il fuoco ad induzione, ben delimitato, in genere, da dei confini rotondi e bianchi, e che potete vedere nella prima foto del primo piano, genera un campo magnetico.

Questo campo crea, all’interno della pentola (ad hoc), delle correnti chiamate di “Focault” dal nome dell’inventore.

Queste correnti trasformano l’energia magnetica in calore, provocando il riscaldamento della pentola, che, in tal modo surriscaldata, riscalda, a sua volta, le pietanze al suo interno.

Il campo magnetico, e di conseguenza il calore, si sprigionano solo a contatto con la pentola, e solo all’interno del diametro della pentola.

Questo dettaglio, ad esempio d’estate, è da non trascurare, se paragonato ai tradizionali fuochi a gas.

Molto diffusi all’estero, soprattutto in Germania, e nel Nord Europa, questi fuochi, hanno, da qualche anno, iniziato ad essere venduti anche nel mercato italiano, nel mio caso (AEG), anche con dei sistemi che bilanciano il carico di più fuochi accessi, al fine di non superare mai, i limiti definiti del mio contratto di energia elettrica.

2. Vantaggi della cucina ad induzione (da me sperimentati in prima persona)

  • Sicurezza: il gas non entra nel vostro appartamento, e, conseguentemente, non ci sono fiamme, il calore infatti è sprigionato dal campo magnetico e solo a partire dal diametro della pentola entro cui si vuole cucinare. Non si rischia quindi di scottarsi toccando la piastra vicino al bordo.
  • Pulizia: non essendo calda la piastra vicino al bordo delle pentole, non si formano incrostazioni dovute all’accidentale fuoriuscita di liquidi.
  • Design: come si evince chiaramente dalle foto di casa mia, per chi ama lo stile moderno e minimalista, le cucine ad induzione sono bellissime, lineari, lisce, nere, con i tasti digitali.
  • Velocità nel riscaldare i cibi: ad esempio per una normale pasta, il tempo per portare ad ebollizione l’acqua praticamente si dimezza (dipende ovviamente dalla potenza usata).
  • Assenza del pericolo di fughe di gas: utilizzando solo energia elettrica, non è necessario fare nella stanza i due fori perimetrali altrimenti obbligatori per legge, che rappresentano un problema termico e acustico, che, voglio dire, nelle case classificate in classe A, con serramenti che di fatto sono molto stagni, personalmente lo considero uno dei vantaggi più importanti. E non solo per voi personalmente, ma, anche, per eventuali figli, mogli, fidanzate, amici, o altre categorie di persone a cui volete bene, o, anche, ospiti a cui non volete fare correre rischi.
  • Controllo molto preciso della variazione di temperatura della pentola (tramite display digitali): si può bloccare l’ebollizione, mantenere un fuoco molto basso o molto alto, con una precisione molto elevata che non si può ottenere con il tradizionale fornello a gas.
  • Costo di utilizzo non superiore a quello a gas: l’energia elettrica costa di più, ma la cucina ad induzione entra in funzione solo quando serve, i tempi di utilizzo sono inferiori e il rendimento è del 90%. Confermo che è assolutamente così.

§§§

3. Svantaggi (si fa per dire) della cucina ad induzione (?)

  • Costo iniziale mediamente più alto rispetto alle normali cucine a gas (a partire dai 1.200 euro). Questo è sempre meno vero, ma mediamente è così.
  • Potenza elettrica assorbita elevata (?): in realtà, come nel mio caso, con una piastra AEG, si può ottenere la regolazione automatica, al fine di evitare che, accendendo più fuochi, si arrivi ad un consumo troppo alto, che può arrivare per certi modelli fino a 7 KW, anche se, nel mio caso, non ho mai superato i 3 KW
  • In assenza di queste funzioni specifiche, che personalmente consiglio di acquistare, per usare questo tipo di cucina potrebbe essere necessario fare domanda alla compagnia di energia elettrica di un adeguamento della fornitura di potenza.
  • Pentole speciali richieste che devono essere costruite con acciai ad alto contenuto ferroso, quindi diverse da quelle classiche, e in genere più costose (anche se ne ho viste all’Ikea, ed in altri negozi specializzati, presenti, ripeto, ormai in ogni città, di piuttosto economiche). Per controllare che una pentola sia adatta alla cucina è necessario verificare, nel fondo, l’apposita scritta internazionale “induction“, se manca evitare l’ascquisto, questo, almeno, è il mio consiglio.
  • Evitare assolutamentel’acquisto di pentole:
    • in alluminio
    • vetro
    • terracotta
    • ceramica.
  • Modo diverso di cucinare: chi è abituato ai classici fornelli a gas, deve adattare le abitudini e i tempi di cottura.
  • Produce campi elettromagnetici di media frequenza, che comunque non dovrebbero essere dannosi.
Logo piano cottura ad induzione (utile per acquistare le pentole adatte).

§§§

Tracciando un bilancio finale, posso dire che i fuochi ad induzione convengono, come nel mio caso, se, ad esempio non ci si vuole allacciare, per la cucina, alla rete del gas metano, utilizzando solo la corrente, magari generata da pannelli fotovoltaici.

E’ consigliabile anche a chi conduce, come me, ed immagino molti voi ormai, uno stile di vita “moderno”, passando poco tempo in cucina, prediligendo un modo di cucinare veloce.

§§§

4. Video realizzato a casa mia

In questo video, realizzato da me a casa mia, con il mio iPhone4, potete apprezzare la sicurezza del fuoco ad induzione, che non brucia la carta mentre cucina.

5. Autorizzazioni

E’ di fatto, implicitamente, autorizzato il blog:

Casa innovativa

a prelevare, in tutto o in parte, i contenuti di questo post, al fine di aggiornare, citando la fonte, i suo blog/sito.

Chi è l'autore del post

Roberto Bernabò
Roberto Bernabò
Roberto Bernabò, napoletano, formazione umanista, naturalizzato a Roma, appassionato di web, esperto di siti WordPress e cineblogger.
È editore di internet dal 2004. Scrive di Knowledge Management, Social Enterprise ed analisi di film.
Il suo lavoro ha a che fare con la Customer Experience.