Il paradosso della Piramide di Cheope

Piaramide di Cheope

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La conoscenza può svanire?

Spesso mi chiedono quale sia l’importanza del knowledge management per le aziende, e perché bisognerebbe investire in questo, relativamente recente, ambito del management.

Beh, … io rispondo sempre con un racconto, che, occupandomi di questa materia da molti anni, ho avuto modo di conoscere.

Il paradosso della Piramide di Cheope

In cosa consiste.

E’ molto semplice.

Nessuno, né con le conoscenze di oggi, ritengo molto più evolute di quelle di migliaia di anni fa, né cercando di replicare quelle dell’epoca, saprebbe come costruire una piramide, se non uguale, quantomeno simile a quella di Cheope.

Ci hanno provato intere troupe di studiosi americani, cercando sia di replicare l’utilizzo degli strumenti disponibili all’epoca, e sia cercando di sfruttare quelli, molto più moderni, disponibili oggi.

Il risultato è stato che nessuno, al giorno d’oggi, possiede più le conoscenze adeguate per ricostruire una piramide analoga.

Aldilà di tutto, quello che è importante comprendere da questo paradosso, è che la conoscenza che non diventa patrimonio organizzativo delle aziende, rischia di dissolversi.

Quindi, se oggi si presta poca attenzione a questo tema, ritengo, invece, che sempre più, nel futuro, con:

  • l’allungarsi della vita media dei lavoratori, e del
  • tempo necessario per potere guadagnare una pensione,

potranno esserci, ciclicamente, momenti in cui importanti conoscenze possedute da singole persone, ed accumulatesi in anni di pratica, possano fuoriuscire dalle aziende, mettendo in crisi la sopravvivenza dei business gestiti in ambito, se non saranno state adottate adeguate strategie di knowledge management, volte ad immunizzare questo rischio.

Il paradosso della Piramide di Cheope rappresenta un po’ l’epitome di questa concreta possibilità.

Chi è l'autore del post

Roberto Bernabò
Roberto Bernabò
Roberto Bernabò, napoletano, formazione umanista, naturalizzato a Roma, appassionato di web, esperto di siti WordPress e cineblogger.
È editore di internet dal 2004. Scrive di Knowledge Management, Social Enterprise ed analisi di film.
Il suo lavoro ha a che fare con la Customer Experience.